27/1/2022
COMUNICATO STAMPA
Diversi media

Il collegamento A2-A13 nelle priorità delle strade nazionali della confederazione, l’importanza del Locarnese nella “Città Ticino” non passa inosservata a Berna.

Il distretto si esprime sull’importanza del collegamento A2-A13 per il territorio del locarnese

Il collegamento A2-A13 nelle priorità delle strade nazionali della confederazione, l’importanza del Locarnese nella “Città Ticino” non passa inosservata a Berna. __________________________________________________

La decisione del Consiglio federale di includere il collegamento veloce A2-A13 nel pacchetto di misure contemplate dal Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali (PROSTRA) viene salutata con enorme piacere dal distretto Liberale Radicale del Locarnese. Un segnale forte verso uno dei progetti più importanti e sentiti da tutta lapopolazione locarnese, ticinese, ma anche svizzera. Il Locarnese deve tornare ad essere attrattivo, e questo passa anche dal collegamento veloce Bellinzona-Locarno.

Un’attesa infinita

Dalle prime discussioni sul collegamento negli anni 80 ad oggi sono passati quasi 40 anni, questo unico dato dovrebbe già giustificare ampiamente la priorità del progetto per l’intera nazione. Una storia che ha tantissime puntate. Dal piano direttore del 1990 dove per la prima volta viene citato il collegamento come “elemento importante”. Passando dall’’approvazione nel2007 del credito per la progettazione di massima in Gran Consiglio, poi bloccato dalla votazione popolare del settembre2007, che affosserà la famosa “Variante 95”. Da Li si ricomincia tutto da capo, per arrivare al 2015 quando Berna sceglie la variante “libera” che prevede una galleria tra Cadenazzo e Quartino.

Le ultime prospettive negative

Quando tutto sembrava essersi indirizzato sui giusti binari però, nell’estate 2021 arrivano nuovamente cattive notizie, questa volta da Berna, infatti, vengono esposte diverse criticità dalla confederazione soprattutto riguardanti all’attraversamento delFiume Ticino, alla realizzazione della galleria in zona Camorino e ad una colonia di pipistrelli nel Gambarogno. Notizie che hanno rievocato lo spettro di ulteriori 40 anni di attesa o addirittura di un addio definitivo. Portando l’ufficio delle strade nazionali a rispolverare, tra le altre cose, i famosi “semafori sul piano”, già bocciati in votazione popolare nel maggio 2019.Con il passaggio del tratto stradale nelle competenze federali, sembrerebbe che questa “opzione semaforica” tornid'attualità; a dipendenza dell’apprezzamento degli uffici federali preposti, per il Locarnese è fondamentale che si giunga finalmente ad una soluzione duratura e non ad un “opzione-cerotto che rinvii il problema di ulteriori anni.

La luce in fondo al tunnel si vede, ma l’uscita rimane lontana

La nostra regione aspetta un collegamento veloce da tanti, forse, troppi anni. Il Locarnese si è, quindi, da sempre confrontato con traffico e colonne. Il collegamento è un biglietto da visita fondamentale per i turisti e aziende che vogliono raggiungere il Lago Maggiore e le nostre Valli, ma, in primo luogo, é un’assoluta necessità per tutti i residenti che giornalmente devono, per motivi lavorativi o per semplici spostamenti, recarsi nel Bellinzonese e nel Luganese. Il concetto diCittà Ticino che stiamo vivendo in questo nuovo decennio viaggia su doppi binari; da un lato, l’infrastruttura ferroviaria sulla quale sono stati fatti molti investimenti, e dall’altro, l’infrastruttura stradale. Siamo convinti che il Locarnese, una dei principali poli del territorio ticinese, meriti un'arteria stradale all’altezza della sua importanza, affinché il cuore di residenti e turisti continui a battere per la nostra regione e ci si possa finalmente collegare con maggiore semplicità al resto delCantone e a tutto il nostro Paese.

“Ora l'!"#"$%&'()l distretto liberale radicale è che si realizzi questa infrastruttura e che sia all’avanguardia, rispondendo quindi alle chiare esigenze di residenti e turisti, che per troppo tempo sono rimasti danneggiati dalle attese sul Piano di Magadino, sia dal punto di vista pratico, che economico: agiamo ora e costruiamo il futuro del Locarnese e dei locarnesi!”afferma Luca Renzetti, presidente distrettuale PLR Locarnese.

Ecco perché, ora che la luce in fondo al tunnel comincia a vedersi, non bisogna pensare di esserne già fuori. Passerannoancora 10 o 20 anni prima di poter calcare la tanta agognata strada, ma questo non deve far abbassare la guardia alla politica cantonale e alla deputazione ticinese a Berna. Ora non possiamo più perdere tempo.

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