27/6/2023
ARTICOLO
La Regione

I parchi solari alpini sono un'opportunità da cogliere

Il solare alpino interessa al cantone? se si quanto?

Luca Renzetti (Plr) chiede al Consiglio di Stato se intende farsi promotore di progetti ‘che sono una soluzione alla scarsa produzione solare invernale’

Le agevolazioni federali la rendono ‘un’opportunità da cogliere’

Il mondo dell'energia solare è in continua evoluzione. Considerata da molti come un’importante via per riuscire a sganciare il nostro paese dalla dipendenza dalle fonti fossili, negli ultimi anni sono aumentati gli aiuti e gli incentivi pubblici per spingere anche gli imprenditori a investire in questo settore. In questo senso, un importante passo in avanti a livello federale è stato fatto a fine settembre del 2022 quando, con l’articolo 71a della Legge sull’energia, il parlamento ha introdotto le condizioni quadro per l’autorizzazione agevolata degli impianti fotovoltaici di grandi dimensioni. È da questa considerazione che parte un'interrogazione del deputato Luca Renzetti (Plr) al Consiglio di Stato ticinese. Il liberale radicale chiede quale sia la posizione del governo su questo tema, e se il Ticino intende essere protagonista della transizione energetica e della produzione invernale di energia rinnovabile.


Tre i criteri minimi che un progetto deve soddisfare per ottenere le agevolazioni: una dimensione di almeno 10 gigawattora (GWh) di produzione annua, una produzione elettrica nel semestre invernale di almeno 500 kWh/KW e la domanda deve essere depositata pubblicamente entro la fine del 2025. “Se questi criteri sono soddisfatti – si legge nell’atto parlamentare – gli impianti sono considerati a ubicazione vincolata, di interesse nazionale e l’interesse alla loro realizzazione prevale in principio su altri interessi. Inoltre, i progetti non sottostanno all’obbligo di pianificazione, ossia non è necessario effettuare una pianificazione direttrice né un piano di utilizzazione”. Renzetti ricorda anche come sia sempre richiesto un esame dell’impatto sull’ambiente e l’impianto deve essere completamente smantellato dopo la messa fuori servizio.


Ad oggi – si ricorda nel testo – in Ticino si stanno progettando 2 impianti, promossi da pubblici e privati, che rispettano i requisiti richiesti dalla Confederazione. Il primo al Nara, promosso dalla Ses (Società Elettrica Sopracenerina). Un impianto pilota con potenza di 360MWh ma che ha il potenziale per raggiungere i 14 gigawattora (GWh) Vale a dire il consumo annuale di quasi 4mila economie domestiche. Il secondo sul monte Tamaro, promosso da un gruppo di privati capitanati da Rocco Cattaneo, è un progetto che prevede 17’544 moduli fotovoltaici e che sarebbero in grado di produrre dai 15,6 ai 17,6 (GWh) di elettricità all’anno (di cui oltre 800 kWh/kWp in inverno). Vale a dire, anche in questo caso, il consumo annuale di circa 4mila economie domestiche.


Gli impianti solari alpini, sottolinea Renzetti, a differenza di quelli previsti sulle coperture degli edifici nel fondovalle, hanno il grande pregio di avere una resa molto importante anche nei mesi invernali. Resa durante i mesi freddi che è “il vero tallone d’Achille degli impianti fotovoltaici ‘classici’, e che porrà una grande sfida per la svolta energetica. “Un altro vantaggio dei parchi alpini – prosegue il granconsigliere – è quello di facilitare la gestione da parte delle aziende responsabili. Curare pochi impianti di grandi dimensioni è più facile rispetto a tanti piccoli impianti”.


Al governo si chiede quindi cosa intenda fare per coprire il “buco” di approvvigionamento invernale dato dagli impianti fotovoltaici classici, quando e se progetti di parchi solari alpini saranno presentati alle dovute istituzioni e se il Ticino sarà promotore attivo di questa tipologia di impianti.

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