12/11/2022
INTERVENTO
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Comitato Cantonale PLR 2022

Discorso per approvazione della candidatura al Consiglio di Stato

Caro presidente,
Stimate autorità nazionali, cantonali e comunali
presidenti distrettuali, di circolo e sezionali,
Care e cari Delegati al comitato cantonale,
amiche ed amici liberali radicali,


La prima parola che voglio dire è: GRAZIE.


Essere qui davanti a voi, è un grande onore, oltre che ad essere uno dei momenti più emozionanti della mia vita, di quella politica senza alcun dubbio.

Il percorso che mi porta su questo palco è stato davvero ricco ed intenso.

Quando 10 anni fa mi candidavo per la prima volta al consiglio comunale di Locarno, non mi sarebbe passato nemmeno per l’anticamera del cervello, che oggi sarei stato qui, come uno dei vostri candidati al consiglio di stato.


GRAZIE, grazie di cuore, per questa opportunità.


Il colpo di fulmine, quello con cui sono stato folgorato dalla politica, per me si concretizza con l’entrata in consiglio comunale qualche anno fa e con la campagna per il Gran Consiglio nel 2019.

L’attività nel legislativo mi ha fatto assaporare il senso e il gusto per la politica, quella vissuta in prima persona, fatta di temi, conosciuti o meno, ma che portano ad approfondimento, dibattito e soprattutto alla difesa delle idee partitiche e personali, fino alla responsabilità delle decisioni.

Dall’altra parte, la campagna per il Gran Consiglio, mi ha costretto a mettermi in gioco, tirando fuori tutte le mie sensibilità verso le persone ed il territorio

È incredibile come in così pochi mesi, ho conosciuto centinaia di persone con cui ho avuto il piacere di dialogare, da Chiasso fino ad Airolo, ognuna di queste con una sua esperienza, politica e personale, ma soprattutto, ognuna appartenente ad una regione, o luogo, con le sue peculiarità e, in particolare, i suoi problemi.

E proprio grazie a questa esperienza unica che pochi mesi dopo ho accettato il ruolo di presidente distrettuale del Locarnese.

Un compito all’interno del partito attraverso il quale ho potuto, non solo, avvicinarmi ancora di più alla mia regione, che amo immensamente, ma che mi ha dato la possibilità di riattraversare tutti gli aspetti vissuti nella campagna al Gran Consiglio, mettendo a disposizione le mie caratteristiche, anche ad organi di partito strategici, come la direttiva cantonale e le sezioni del comprensorio.

Nel corso di questi anni di “apprendistato” accelerato e di militanza impegnata, la politica cantonale, il partito liberale radicale e soprattutto le persone, mi hanno dato e dato tanto, esperienza e conoscenza, sia sul piano dei contenuti, che dal punto di vista umano e di vicinanza al territorio.


Ora è arrivato il momento di contraccambiare, di mettere a disposizione il bagaglio umano, politico e professionale.

L’opportunità di essere attore dell’economia privata, e partecipe del tessuto economico ticinese, mi consente di vivere molteplici sfumature, che spero possano essere un ulteriore sensibilità per il nostro partito ed il nostro cantone.

Sui temi programmatici non mi dilungherò in questa sede; l’occasione sarà il congresso ad inizio del prossimo anno.

Non posso però esimermi dal citare un paio di tematiche legate al mio lavoro e alla mia persona, partendo dalla situazione attuale, con sfide come l’inflazione e la perdita del potere d’acquisto.

È evidente che il momento richiede interventi straordinari. Una delle soluzioni sta nelle competenze, sempre più difficili da trovare, a causa della “fuga dei cervelli”, la quale può essere arginata solo con condizioni quadro attrattive e salari competitivi con il resto del paese.

La transizione tecnologica, ma anche quella ambientale, necessitano di profili qualificati e la formazione continua è fondamentale, fra 30 anni avremo bisogno di competenze professionali che oggi non esistono ancora.

Senza dimenticare il territorio, che con la sua eterogeneità va affrontato con regole uniche, ma non generiche. La maggior parte dei ticinesi, si, vive nei centri, ma vanno valorizzate anche le valli e quindi l’applicazione deve essere a misura delle esigenze locali. È necessaria una pianificazione di qualità e degli iter di approvazione al passo con i tempi.  Vedasi la revisione della legge edilizia

Infine, ma non da ultimo, l’energia. Ci vogliono soluzioni verso il decentramento energetico, complementari alla tradizionale produzione centralizzata. Dobbiamo diventare il più possibile produttori d’energia a livello locale.

In questo momento di incertezza e timori per le fatture dell’elettricità, tra l’altro illeggibili, è necessario sapere quanto si consuma. Bisogna responsabilizzare il cittadino aiutandolo a essere più consapevole riguardo ai suoi consumi.

L’ecologia deve essere al di sopra delle ideologie, è un dovere della politica fare almeno lo sforzo di provare a trovare soluzioni alternative, che vadano anche incontro all’economia.


Più in generale evidenzio come gli imprenditori siano confrontati quotidianamente con problematiche di carattere economico e sociale, aspetti normativi, organizzativi e ambientali o energetici.

Nel mio caso specifico si aggiunge anche la necessità di anticipare e interpretare le esigenze della popolazione e di avere concezioni globali e settoriali. Tentare insomma, di prevedere e governare i cambiamenti.

Non si tratta di essere specialisti, ma di servirsi della capacità di entrare in sintonia con gli altri, di avere coraggio, visione e cultura dell’errore.

Tutti aspetti che sono applicabili, ma soprattutto necessari, all’interno della “cosa pubblica”.


D’altro canto, la Politica voglio che sia, come il mio lavoro, come la mia vita:

passione.

Averla a cuore, sentirsela propria e curarla costantemente.


La passione va al di là di qualcosa che piace; è quando nonostante mille avversità, non vuoi rinunciare all’obiettivo prefissato.


Poco più di 5 mesi fa mi sono operato alla schiena per lo spostamento di una vertebra, non vi dico le paure prima dell’intervento. Sapete bene, che per quanto ci siano mille rassicurazioni, quando si interviene su determinate parti del corpo, i timori e gli incubi ti assalgono.


Al risveglio dall’anestesia, non ho voluto pensare a quali passioni non avrei più coltivato, ma semplicemente a quanto tempo sarebbe stato necessario per tornare a viverle di nuovo. Dopo 1 mese e mezzo, anche parzialmente contro il consiglio dei medici, ero al lavoro, dopo 3 mesi a fare il bagno al fiume e ieri, per la prima volta, sono tornato a giocare a tennis. Questa per me è passione.


Passione, fatta anche da interazione con i cittadini. Devono sentirsi partecipi della politica e dei politici. Chi gestisce una piccola media impresa sa quanto sia importante coinvolgere i collaboratori, solo così è possibile trasmettere senso di responsabilità e attaccamento al lavoro. Questo è quello che i politici devono fare con tutta la popolazione e con i collaboratori

Le emozioni e la passione sono determinanti. In nome della concretezza e del fare – questioni che mi stanno molto a cuore- penso sia ora di abbandonare la critica fine a sé stessa (sia dentro sia fuori dal partito).

I cittadini si aspettano soluzioni praticabili nel breve e nel lungo periodo. il tempo degli slogan populisti verrà superato dagli eventi e dalla congiuntura.

La gente la si riavvicina ascoltandola, dimostrando competenza ed impegno nell’affrontare i problemi, preoccupandosi, si, dell’oggi, ma non dimenticando il domani e le future generazioni.

Sono -e penso lo avrete capito- per la politica del PER e non del CONTRO.




Mi avvio alle conclusioni, e mi preme dire che sono fiero di questo partito, del mio partito, credo che ora, come non succedeva da anni, in un momento di difficoltà, stia dimostrando come non sia tempo per scaramucce o discussioni sterili, presentandosi compatto, per obiettivi rivolti a tutta la popolazione.

Con questa squadra di assoluto valore, credo si potranno ottenere molte soddisfazioni, non solo per queste elezioni, ma a lungo termine per il paese.

Chiaro, questo lo dovremo dimostrare durante la campagna, ma soprattutto dopo.


Nelle molteplici occasioni in cui ho avuto la possibilità di confrontarmi con la base del partito, sono emerse richieste chiare ed inequivocabili:

Ascolto, coerenza, chiarezza, trasparenza, coraggio, responsabilità, autorevolezza e, sicuramente, competenze. Fra tante, da queste, tutte importanti, oggi ne scelgo una: FIDUCIA.

Sono qui a chiedere la vostra fiducia, una fiducia che però, non si esaurisce nell’approvazione di questa squadra, ma significa credere in noi, supportarci in quello che faremo e diremo, sapendo che potremo dare libero sfogo a tutto il nostro coraggio, prendendoci anche dei rischi, rischi che significano profilarsi per dare un’anima e un’impronta chiara al partito.

La nostra fiaccola deve continuare ad ardere, più vigorosa che mai ed essere ben visibile in ogni angolo del nostro cantone.


Grazie di cuore a tutti voi.

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